«44Simile è il Regno dei cieli a un tesoro nascosto nel campo, trovato il quale un uomo [lo] nasconde e dalla sua gioia va e vende tutte quanto ha e compra quel campo. 45Di nuovo simile e il Regno dei cieli a un uomo viaggiatore che cerca belle perle. 46Trovata una perla molto preziosa, venuto, aliena tutto quanto ha e la compra. 47Di nuovo simile è il Regno dei cieli a una sagena gettata nel mare e [che] raccoglie da ogni genere. 48Quando è piena, avendo tirato sulla spiaggia e sedutisi [i pescatori] raccolgono i buoni nei canestri, i marci li gettano fuori.. 49Così sarà nel compimento del secolo. Verranno gli angeli e separeranno i malvagi da mezzo dei giusti, 50e li getteranno nella fornace del fuoco. Lì sarà il pianto e lo stridore dei denti. 51Avete inteso tutte queste cose?» Gli dicono: «sì». 52Quello disse loro: «Per questo ogni scriba discepolo del Regno dei cieli simile è a un uomo padrone di casa, che tira fuori dal suo tesoro cose antiche e nuove»
Categoria: Vangelo secondo Matteo (Pagina 1 di 6)
36Allora lasciate le folle venne nella casa. E vennero verso di lui i suoi discepoli dicendo: «Chiariscici la parabola delle zizzanie del campo». 37Quegli rispondendo disse: «Chi semina il bel seme è il Figlio dell’uomo, 38il campo è il mondo, il bel seme costoro sono i figli del Regno, mentre le zizzanie sono i figli del maligno, il nemico che li semina è il diavolo, la mietitura è il compimento del secolo, i mietitori sono angeli. 40Come dunque sono raccolte le zizzanie e bruciate col fuoco così sarà nel compimento del secolo. 41Manderà il figlio dell’uomo i suoi angeli, e raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e quelli che fanno iniquità 42e li getteranno nella fornace del fuoco. Lì sarà il pianto e lo stridore dei denti. 43Allora i giusti risplenderanno come il sole nel Regno dei padre loro. Chi ha orecchi intenda».
31Un’altra parabola presentò loro dicendo: «Simile è il Regno di Dio a un chicco di senapa, che, ricevuto[lo], un uomo gettò nel suo campo. 32Esso è il più piccolo di tutti i semi, quando è cresciuto è più grande di tutti gli ortaggi e diventa un albero, tale da venire gli uccelli del cielo e fare tenda tra i suoi rami».33Un’altra parabola disse loro: «Simile è il Regno dei cieli a un lievito, che, ricevuto, una donna nascose in tre misure di farina fino a quando fu lievitato tutto».34Tutte queste cose disse Gesù in parabole alla folla e senza parabole niente diceva loro, affinché fu compiuto il detto per mezzo del profeta che dice: 35«Aprirò in parabole la mia bocca, erutterò cose nascoste dalla fondazione del mondo».
24Un’altra parabola presentò loro dicendo: «Simile è il Regno dei cieli a un uomo che semina il seme buono nel suo campo. 25Nel dormire gli uomini venne il suo nemico e seminò le zizzanie nel mezzo del campo e se ne tornò. 26Quando germogliò l’erba e fece frutto allora apparirono anche le zizzanie. 27Accostatisi i servi del padrone di casa dissero a lui: “Signore, non hai seminato il bel seme nel tuo campo? Da dove dunque hai le zizzanie?”. 28Quegli disse loro: “Un uomo nemico ha fatto questo”. Allora i servi gli dicono: “Vuoi dunque che tornando la raccogliamo?”. 29Quegli disse: “No, giammai raccogliendo le zizzanie estirpiate con esse [anche] il grano. 38 Lasciate che entrambe crescano insieme fino alla mieitura, e nel tempo della mietitura dirò ai mietitori: raccogliete per prima le zizzanie e legatele in fasci per bruciarle, [poi] il grano raccogliete nel mio deposito”».
«18Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. 19A chiunque ascolta la parola del Regno e non la intende viene il maligno e strappa ciò che è stato seminato nel suo cuore. Questo è ciò che è stato seminato sulla strada. 20Quello che è stato seminato sulle pietre, costui è chi che ascolta la parola e subito con gioia la accoglie, 21ma non ha radice in se stesso e dura [solo] un tempo, [e] venuta una tribolazione o persecuzione per la parola subito è scandalizzato. 22Quello seminato sulle spine, costui è chi che ascolta la parola, e la preoccupazione del mondo e l’inganno della ricchezza soffoca la parola e diventa infruttuoso. 23Quello seminato sulla terra bella, questo è chi che ascolta la parola, e intende, questi porta frutto e fa il cento, il sessanta, il trenta».
10E avvicinatisi i discepoli dissero a lui: «Perché in parabole parli loro?» 11Quegli rispondendo disse loro: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ad altri non è dato. 12A chi infatti ha, sarà dato a lui e sarà nell’abbondanza. A chi non ha, anche ciò che ha sarà portato [via] da lui. 13Per questo in parabole parlo loro, perché vedendo non vedono, e ascoltando non ascoltano né comprendono, 14e sia compiuta per loro la profezia di Isaia che dice: “Udrete con suono e non comprenderete, e guardando guarderete e non vedrete. Si è ingrassato infatti il cuore di questo popolo e con orecchi duri hanno udito e hanno chiuso i loro occhi, cosicché non vedano con gli occhi e [non] ascoltino con gli orecchi e [non] comprendano con il cuore e [non] si voltino e [io] li guarisca”. Ma beati i vostri occhi poiché vedono e le vostre orecchie poiché ascoltano. 17In verità vi dico che molti profeti e giusti hanno desiderato vedere quello che vedete e non lo videro, e ascoltare ciò che ascoltarono e non lo udirono».
13,1In quel giorno uscito Gesù dalla casa sedeva presso il mare. 2E furono radunate verso di lui molte folle, così che egli, salito sulla barca, sedette e tutta la folla stava sulla spiaggia. 3E parlò loro di molte cose in parabole dicendo: «Ecco uscì il seminatore a seminare. 4E nel seminare egli, parte cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono. 5Un’altra cadde sulle pietre dove non c’era molta terra, e subito sorse per non aver molta terra. Sorto, però, il sole fu bruciata e, per non aver radice, fu seccata. 7Un’altra cadde sulle spine, e le spine crebbero e la soffocarono. 8Un’altra cadde sulla terra, quella buona, e diede frutto, il cento, il sessanta, il trenta. 9Chi ha orecchi ascolti».
46Ancora egli stava parlando alle folle ecco la madre e i suoi fratelli stavano fuori cercando di parlargli. 47[disse uno a lui: «Ecco tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori cercando di parlare con te»]. 48Quegli rispondendo disse a chi gli aveva parlato: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? 49E stendendo la sua mano suoi suoi discepoli disse: ecco mia madre e i miei fratelli. 50Chi infatti facesse la volontà del padre mio, quello nei cieli, costui è mio fratello e sorella e madre».
38Allora risposero a lui, alcuni degli scribi e dei farisei, dicendo: «Maestro vogliamo vedere un segno da te». 39Quegli rispondendo disse loro: «Una generazione malvagia e adultera cerca un segno, e segno non sarà dato a lei se non il segno di Giona il profeta. 40Come infatti era Giona nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così sarà il figlio dell’uomo nel cuore della terra, tre giorni e tre notti. 41Uomini niniviti sorgeranno con questa generazione nel giudizio e la condanneranno, poiché [essi] si convertirono all’annuncio di Giona ed ecco più di Giona c’è qui. 42La regina del Sud sarà risuscitata nel giudizio con questa generazione e la condannerà, poiché [ella] venne dai confini della terra ad ascoltare la sapienza di Salomone, ed ecco più di Salomone c’è qui. 43Quando lo spirito impuro esce dall’uomo vaga per luoghi aridi, cercando riposo e non lo trova. 44Allora dice: “Verso la mia casa da dove sono uscito mi volterò”. E, venuto la trova libera, spazzata e abbellita. 45Allora e prende con se altri sette spiriti più malvagi di lui. Ed entrato abita lì. E le ultime [condizioni] di quell’uomo diventano peggiori delle prime. Così sarà anche per questa generazione malvagia.
33O fate l’albero bello e il suo frutto bello, o fate l’albero marcio e il suo frutto marcio. Infatti, dal frutto si conosce l’albero. 34Generazione di vipere, come potete dire cose buone [voi] che siete malvagi? Infatti, dall’eccedenza del cuore parla la bocca. 35L’uomo buono dal buon tesoro tira fuori cose buone. E l’uomo malvagio dal malvagio tesoro tira fuori cose malvagie. 36Dico a voi che qualunque parola oziosa diranno gli uomini, renderanno ragione riguardo ad essa nel giorno del giudizio. 37Infatti dalle tue parole sarai giustificato e dalle tue parole sarai condannato.