85) Lc 19, 1-10 – 11/05/2022

  1. Il testo

       1Ed essendo giunto, attraversava Gerico. 2Ed ecco un uomo chiamato di nome Zaccheo, ed egli era capo dei pubblicani ed egli [era] ricco. 3E cercava di vedere Gesù chi fosse e non poteva dalla folla, poiché era piccolo di statura. 4E correndo verso avanti salì su un sicomoro per vederlo poiché stava per passare di lì. 5E come venne su quel luogo, alzando lo sguardo Gesù disse verso di lui: «Zaccheo, affrettatoti scendi, oggi infatti nella tua casa bisogna che io rimanga». Ed essendosi affrettato scese e lo accolse gioendo. 7Ed avendo visto tutti mormorarono dicendo: «Presso un uomo peccatore è entrato ad alloggiare».

       8Stando Zaccheo disse verso il Signore: «Ecco la metà dei miei beni, Signore, dò ai poveri, e se a qualcuno qualcosa ho estorto restituisco quattro volte tanto». 9Disse verso di lui Gesù: «Oggi la salvezza è avvenuta per questa casa, perché anche costui è figlio di Abramo. 10Infatti il figlio dell’uomo è venuto a cercare e salvare ciò che era perduto».

  • Il messaggio

       1Ed essendo giunto, attraversava Gerico. 2Ed ecco un uomo chiamato di nome Zaccheo, ed egli era capo dei pubblicani ed egli [era] ricco. 3E cercava di vedere Gesù chi fosse e non poteva dalla folla, poiché era piccolo di statura Siamo di fronte ad una situazione particolare che non può non richiamare quanto abbiamo letto in precedenza. Ad incontrare la strada di Gesù è un uomo pubblicano e ricco. Pubblicano non significa per forza sbagliato, ricordiamo le figure del figliol prodigo o del pubblicano al tempio, il pubblicano è un peccatore pubblico. Zaccheo è un pubblicano ricco che cerca Gesù, e non può non venirci in mente quello che abbiamo letto in precedenza perché tutta la spiegazione di Gesù deriva dall’incontro con il giovane ricco (Lc 18, 18-27). 

       La situazione in questo brano, tuttavia, ha diverse sfaccettature, che afferiscono agli impedimenti di Zaccheo, che l’ostacolano nell’incontro. Gli impedimenti sono la folla, gli altri, che potrebbero costituire un impedimento ad incontrare Gesù, come abbiamo potuto notare anche nel caso del cieco invitato dalla folla a non disturbare Gesù (Lc 18, 35-43).   Vi è anche qualcosa che afferisce alla sua persona, a un suo problema, la piccola statura. Il secondo ostacolo ci fa comprendere che la folla non si costituisce mai come un impedimento insuperabile ad incontrare Gesù, molto dipende dalla volontà che nel voler superare il proprio limite personale, non è sufficiente stare lì dove si è per incontrare Gesù, ma bisogna sforzarsi di superare il limite, e il limite diviene il luogo dove si trova Gesù.

       4E correndo verso avanti salì su un sicomoro per vederlo poiché stava per passare di lì. Quest’uomo per incontrare Gesù si allontana da Gesù, collocandosi in un posto dove passerà, per precedere Gesù. Possiamo chiederci quale sia la strada per incontrarlo, a riguardo si possono ricordare i tre annunci della passione, la strada è quella della croce, l’albero per poterlo incontrare è quello della croce.

       Quest’uomo sale sul sicomoro per vedere Gesù, si pone nella condizione, nella disposizione, d’incontrare Gesù. Se viviamo disordinatamente non lo incontriamo. Se Gesù non alza lo sguardo questo incontro non avviene. Possiamo porci nella condizione di incontrarlo ma l’iniziativa è di Gesù. La sua umiltà consiste nel riconoscimento della verità della propria realtà, e riconoscere che una propria fatica, la croce, non arriva da Dio, ma è frutto del nostro peccato.

       5E come venne su quel luogo, alzando lo sguardo Gesù disse verso di lui: «Zaccheo, affrettatoti scendi, oggi infatti nella tua casa bisogna che io rimanga». Ed essendosi affrettato scese e lo accolse gioendo. 7Ed avendo visto tutti mormorarono dicendo: «Presso un uomo peccatore è entrato ad alloggiare». Gesù solleva lo sguardo vede quest’uomo e s’invita a casa sua, perché cerca un incontro personale, intimo, non gli basta che Zaccheo lo abbia cercato, che lo abbia visto, lui chiede un incontro personale, entra nell’intimità della sua casa.

      Tutto questo non basta ancora, come nella parabola del seminatore si racconta di un seme che cade sul terreno sassoso che subito produce gioia quando è seminato ma poi si secca quando non ha radice, Zaccheo quando vede Gesù è subito felice, ma questo non basta, sicuramente ha fatto un’operazione di superamento degli ostacoli, ma Zaccheo deve superare un nuovo ostacolo, non basta essere contenti, non appena scende quelli che sono lì “mormorano”, gli si pone dinnanzi nuovo ostacolo: l’accusa di essere un peccatore.

       La risposta di Zaccheo sembra essere indirizzata proprio a questa accusa: 8Stando Zaccheo disse verso il Signore: «Ecco la metà dei miei beni, Signore, dò ai poveri, e se a qualcuno qualcosa ho estorto restituisco quattro volte tanto». Tanto che Gesù non aggiunge nulla. Zaccheo, non solo vuole incontrare Gesù, ma già prima che lo incontri nella sua intimità cambia la sua vita.

       È possibile individuare nel brano due fasi: nella prima Zaccheo è vicino a Gesù ma lontano perché separato dalla folla, nella seconda fase, corre avanti e sale sul sicomoro, incontra Gesù che gli dice che deve entrare in casa sua, scende contentissimo ma gli dicono essere un peccatore. Prima che Gesù entri nella sua casa, Zaccheo dice che desidera cambiare vita, e nella risposta che dà (che riprende una legge del Levitico in cui si dice che se si ruba va restituito quattro volte tanto secondo la legge), lui fa qualcosa in più rispetto a quanto stabilito dalla Legge, gratuitamente: dare metà dei beni ai poveri.

       Quest’uomo fa di più di quanto non abbia fatto il ricco a cui però Gesù chiede tutto. Questo è il segno del suo desiderio di cambiamento, che non è soltanto teorico, ma pratico, perché Gesù venga a casa sua egli vuole renderla più degna. Sembra quasi che lui lo faccia per Gesù cosicché non possa essere criticato. La critica che muovono infatti è a Gesù, è lui che si sporca le mani entrando in casa di Zaccheo.

       9Disse verso di lui Gesù: «Oggi la salvezza è avvenuta per questa casa, perché anche costui è figlio di Abramo. 10Infatti il figlio dell’uomo è venuto a cercare e salvare ciò che era perduto». Il meccanismo, il movimento è quello di un uomo che adegua la sua vita alla presenza del Signore, la salvezza è avvenuta per la sua casa. Si tratta di un accadimento. Gesù entra a casa di tante persone, ma la salvezza è un evento, è un incontro con Gesù, non è solo il passaggio di Gesù è una relazione, per cui se Gesù entra in casa nostra e non modifichiamo la relazione che abbiamo con lui, non c’è la salvezza. La salvezza non è un luogo, il paradiso, ma è un’amicizia con Gesù.

       La presenza di Gesù è una relazione che diventa salvifica. Questo è il Vangelo, è l’annuncio di qualcosa che va accolto e produce relazione, questo è un riverbero nelle relazioni personali, perché l’incontro con Gesù, trasforma le relazioni personali all’interno di coloro che frequentano il Vangelo, rende fratelli, amici.

La vera trasformazione che pone Gesù è una trasformazione nel modo di rapportarsi.

  • Le risonanze personali

vv. 1-10 In questo brano mi sembra si voglia sottolineare come nella relazione con Gesù è importante l’incontro tra il suo cercare e il nostro desiderio di vederlo . Quando ci sono questi due elementi arriviamo alla salvezza che è il Suo  l’obiettivo . Una salvezza che otteniamo non per nostro merito, ma perché lui ci viene a cercare e rimane con noi se nel nostro cuore abbiamo questo desiderio che ci avvicina a Lui   .

       Dopo il desiderio di vederlo il passo successivo è lo stare con Gesù che ci consente di riconoscerci  peccatori e di poter così arrivare alla salvezza .La salvezza è un percorso che possiamo fare solo alla sua presenza .

       La domanda che mi sono posta e credo bisogna sempre porsi quando nel nostro cuore ci sono altri desideri è : Il Signore mi cerca , io lo cerco ? E dove ?

  • Alcune domande per riflettere
  • [La mia fede] Il desiderio di «vedere» Gesù è in ognuno. Tuttavia la vita ci presenta spesso ostacoli a questa possibilità di visione. Riconosco nel mio cuore il desiderio di «vedere» Gesù? Quali sono gli ostacoli che me lo impediscono?
  • [Gli altri] Giudicare gli altri significa spesso affossarli nel loro peccato. Il giudizio non dà la possibilità all’altro di redimersi perché è una gabbia nel quale io lo rinchiudo. Gesù non giudica ma entra nelle case di tutti i peccatori. Qual’è il mio atteggiamento nei confronti di chi sbaglia: tendo a ghettizzarlo o a incontrarlo? Mi invito nella sua vita oppure lo emargino dalla mia?
  • [La prassi] Vi sono dei momenti nei quali la gioia di vedere Gesù arde nel mio cuore. Quei momenti richiedono anche una intraprendenza per evitare che la gioia appassisca (come il seme seminato sul terreno sassoso). Quali sono secondo me le azioni che Gesù mi chiederebbe per accoglierlo nella mia vita? Quali verso i fratelli, quali verso di Lui?