68) Lc 13,31-35 – 24/11/2021

1. Il testo

                31In quella stessa ora giunsero alcuni dei Farisei dicendo a lui: «Esci e vai lontano, poiché Erode vuole ucciderti». 32E disse loro: «Dopo essere andati, dite a quella volpe: “ecco scaccio demoni e compio guarigioni oggi e domani e il terzo [giorno] avrò completato”. 33Solo è necessario che io oggi e domani e il [giorno] che ho vada, poiché è impossibile che un profeta muoia fuori da Gerusalemme. 34Gerusalemme Gerusalemme che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono stati mandati verso di te, quanto spesso ho voluto radunare i tuoi figli a modo di un uccello con i suoi piccoli sotto le ali, e non avete voluto. 35Ecco la vostra casa è lasciata. Dico a voi: “non mi vedrete fino a che direte benedetto colui che viene nel nome del Signore”.

2. Lettura nel contesto

Subito dopo la predicazione del Regno arriva a Gesù la minaccia a Gesù da parte di Erode. chissà che non esista una relazione tra il progressivo avanzamento del Regno che Gesù cerca di portare avanti in ogni modo e l’attacco sempre più intenso che egli subisce da parte di coloro che diventano – sempre più numerosi – i suoi nemici.

Gesù non si lascia intimidire da questa minaccia.anzi risponde facendo osservare che la sua missione va avanti in una tempistica cadenzata dai tre giorni. Riferimento alla passione, morte e risurrezione certamente. Ma anche – nella seconda ripetizione – al tempo che è messo a disposizione (da Dio) a Gesù. Il tempo che lui «ha» è il tempo nel quale egli deve agire. Senza preoccuparsi di sé, ma solo di far avanzare il Regno (del quale scacciare demoni e guarire sono le azioni più connotative).

Segue il lamento su Gerusalemme, che mostra il desiderio del cuore di Cristo. Quello di riunire sotto lo stesso tetto i figli. Torna l’immagine familiare di Dio e del suo popolo. Un’immagine che trova riscontro nelle azioni di Gesù, volte a far crescere una comunione di intimità con le persone alle quali annuncia il regno. Basti pensare alla frequenza con cui egli parla di questo Regno nelle case. E come proprio a tavola egli intrattenga buona parte dei suoi discorsi.

Accanto a questo desiderio vi è però il ripetuto rifiuto dei gerosolimitani – figura di Israele – che non accettano di essere radunati. Questo rifiuto comporterà la perdita di questa possibilità che giungerà ancora una volta non nel momento cruciale della vita di Gesù. Sembrerebbe un’ultima possibilità al pari di quell’ultimo anno di prova che viene concesso al fico sterile prima di essere tagliato.

3. Alcune domande per la riflessione

  1. Gesù non è intimidito dall’intenzione di Erode di ucciderlo. Piuttosto egli considera il tempo che ha a disposizione come tempo per far avanzare il Regno (scacciare demoni e compiere guarigioni). In che modo considero il tempo che ho a disposizione?
  2. Gesù mostra che il desiderio del suo cuore è il calore che raduna i suoi figli sotto la sua protezione, di vederli insieme a lui. Quanto questo desiderio di Gesù è anche il mio? Quanto desidero il “calore” di vivere alla presenza di Dio con i fratelli? Quanto alla mia vita manca manca Dio? Quanto i fratelli?
  3. Non accogliere l’invito del Signore significa privarsi di questo clima di tepore tipico di casa: pace, amore, calore? Penso di poterlo costruire senza Gesù? Percepisco le occasioni mancate? Cosa posso fare per recuperare?